RICETTE
Come riciclare i ceci avanzati? Prepariamo l’Hummus!
La stagione dei ceci? Tutto l’anno! Questi legumi possono essere conservati secchi e sono perfetti nelle insalate estive e nelle zuppe che ci riscaldano nel periodo invernale.
Un apporto di carboidrati e proteine assicurato durante tutti i mesi dell’anno. Anche se molti bambini non vanno matti per questi legumi, i ceci si collocano al terzo posto della classifica dei più consumati al mondo.
Ma parlando di mondo, dove si coltivano? In Pakistan e India, mentre in Italia la produzione è più ridotta. Ma cosa fare se avanzano?
Niente paura, potrete realizzare l’hummus, una salsa a base di ceci e sesamo che anche i bambini ameranno, accompagnata con pane e verdure.
Ma l’hummus, anche quello che vi consigliamo per riutilizzare i ceci avanzati deve il suo gusto fresco anche all’aggiunta della tahini, una pasta a base di sesamo scuro.
Non dobbiamo convincervi della bontà di questa salsa esotica, anche se crediamo di averlo già fatto, quindi è arrivato il momento di passare agli ingredienti.
Ingredienti
- 500 gr di ceci cotti
- 50 gr di succo di limone
- 34 gr di tahina
- 2 spicchi di aglio
- sale
Procedimento per realizzare l’hummus con i ceci avanzati
Per preparare l’hummus con i ceci avanzati dovrete mettere in una ciotola la tahina, il succo di limone filtrato, gli spicchi d’aglio sbucciati e puliti dai germogli e del brodo di cottura dei ceci.
Prendete il frullatore ad immersione e lavorate il composto sino a renderlo omogeneo.
Aggiungete i ceci e continuate a frullare il composto e aggiustate di sale.
Se necessario aggiungete nuovamente del brodo di cottura di ceci per raggiungere la consistenza cremosa che preferite.
E se avanza l’hummus non dovete assolutamente preoccuparvi: potete conservarlo in frigorifero in un contenitore coperto fino a tre giorni. Sarà ancora più buono nei giorni successivi alla preparazione perché si amalgameranno maggiormente i sapori!
Contate fino a 6 e avrete il numero delle varietà dei ceci
L’orco di Feligno o il cece rosso: è una specialità dell’entroterra ligure e si coltiva tra le colline della località Orco Feligno, in provincia di Savona.
Cece Pergentino: si coltiva in provincia di Arezzo, è di colore chiaro e di dimensioni inferiori se lo si paragona ai ceci che tutti conosciamo. È simile al nocciolo della ciliegia. Si contraddistingue per il gusto delicato che lo rende adatto a vellutate e zuppe.
Cece di Capitignano: ci spostiamo in Abruzzo, in provincia dell’Aquila. Piccolo, tendente al ruggine, compatto e dal sapore deciso, è da sempre usato per realizzare farine, crocchette e per essere aggiunto alle insalate.
Cece di Navelli: facciamo un viaggio ai piedi del Gran Sasso nel borgo medievale di Navelli per la coltivazione di questo cece dalla buccia liscia, color crema, dalla superficie ruvida e tendente al ruggine. La versione bianca viene usata per vellutate e minestre mentre quella rossa, con un sapore deciso e la buccia più dura, è usata per la preparazione di zuppe.
Cece nero della Murgia Carsica: la Puglia è la terra dalla quale provengono i ceci neri, con una forma piccola e irregolare. Una varietà ricca di fibre e ferro tanto da essere consigliato anche alle donne in gravidanza. Gustarlo è semplicissimo: da solo in minestra o con un filo di olio extravergine d’oliva.
Cece rosso di Cassano: restiamo in Puglia perché dall’Altopiano della Murgia proviene il cece rosso di Cassano, dalla forma liscia, tondeggiante e dal colore rosso intenso. Questo cece è ottimo se consumato con la pasta. I tagliolini con olio extravergine d’oliva, pomodorini e ceci rossi sono gustosissimi.
Cece di Teano: anche i campani hanno un cece da onorare, un legume dalla superficie rugosa di color nocciola, dal sapore intenso e in grado di assorbire grandi quantità di acqua. Questo è il motivo per cui questi legumi aumentano le loro dimensioni dopo la cottura.